Il bicchiere
Altre volte avevo notato che avesse i pantaloni macchiati,
ma questa volta la macchia era così evidente che era impossibile far finta di
non vederla: copriva quasi tutta la tasca destra ed era di un rosso sangue
scuro.
- Ma cosa hai fatto? – gli chiesi.
- Ah nulla, è il mio bicchiere – mi rispose.
- Il bicchiere?
- Sì, è un oggetto a cui tengo molto – e così dicendo
infilò la mano nella tasca e ne trasse fuori due frammenti di vetro grandi come denti di squalo.
- Ma sei impazzito a portare dei pezzi di vetro in tasca,
saranno affilati come rasoi, non vedi che ti sei ferito! – gli dissi sbigottito
e incredulo.
- Tengo molto a questo bicchiere – mi rispose con calma.
- Bicchiere? Ma non è un bicchiere, sono solo dei pezzi di
vetro e ti stai facendo del male!
- Ci sono abituato – disse continuando ad utilizzare quel
tono imperturbabile – quella ferita tanto non smette di sanguinare comunque.
Così dicendo si rimise i pezzi di vetro in tasca, mi salutò
frettolosamente, con aria infastidita e scappò via, attraversando la strada di
corsa, senza quasi guardare.
Nessun commento:
Posta un commento