sabato 31 dicembre 2016

Un augurio per un Tempo diverso


Un augurio per un Tempo diverso

Non vi capita mai di avere nostalgia per il Tempo di quando eravamo bambini?
Non mi riferisco alla nostalgia per la nostra infanzia.
Ma alla nostalgia per quel Tempo particolare, quel senso del Tempo, che avevamo allora e che poi da adulti si è perso.
Un Tempo che non nasce da un’autorità esterna, meccanica ed immutabile. Ma scaturisce direttamente dall’attività che si fa. Che è duttile, elastico, un tutto-presente che il bambino cerca di estendere il più possibile se sta facendo qualcosa che gli piace. “Ancora cinque minuti… ancora un po’, dai mamma”, è la frase tipica. Perchè è possibile estenderlo e prolungarlo e solo l'adulto interviene a inciderlo e spezzarlo.
Un Tempo che è il risultato del nostro agire e sparisce ogni volta che sospendiamo la nostra azione, come dice Kapuscinski in 'Ebano', a proposito della concezione del Tempo per gli Africani. “É l’uomo che influisce sulla forma, sul corso e sul ritmo del Tempo”.
Mentre le nostre azioni sono stritolate dal Tempo esteriore e meccanico dell'orologio, un tiranno inumano che frammenta il Tempo polverizzandolo in pezzi minuscoli, per cui abbiamo sempre l’impressione di non avere Tempo…
Il mio augurio per il 2017 è di ritrovare, quando e quanto possibile, un Tempo così. Il Tempo di quando eravamo bambini. Un Tempo pieno, ricco, profondo, che sazia e soddisfa…

Auguri di cuore!