Gian-Luca Baldi
Tre canti per la fine del mondo
Requiem profano (2002)
I° - Le cave di Pagla —
II° - Il porto tragico di Mumiaq
III°- Apocalisse nella Spianata
Nera
I testi sono stati
tratti, con libera riscrittura ed elaborazione, da tre diversi articoli usciti,
nel corso degli ultimi anni, sulle pagine culturali del Corriere
della sera: Bangladesh, a tre anni nelle cave di pietra (30 maggio 2001),
di David Jiménez - A piedi nell'Aral, il lago diventato deserto (11 maggio
1998), di Maurizio Chierici - Bhopal, la morte silenziosa entrò di notte
nelle case (venerdì 27 luglio 2001), di Dominique Lapierre e Javier Moro.
oh piccolo Najmun, sei rimasto per undici ore
nello stesso posto, seduto seminudo a rompere
i tuoi sassi, con i piedi nudi poggiati sulle pietre taglienti, lo stesso
sguardo triste,
tutto ricoperto di polvere,
a fatica ormai riesci ad alzare le braccia e
parli con un filo di voce, ma ripeti le parole del capoperaio "bango!bango!"
(colpite! colpite!) ed è quasi buio
piccolo Najmun hai cinque anni e
lavori con i tuoi fratelli e con tuo padre
hai due occhi neri profondi e la bocca tesa
in un'espressione da adulto
siete trecento in tutto
per la maggior parte bambini
mezzo dollaro per cento sassi frantumati
nelle cave di pietra di Pagla
vicino all'affollata strada di Narayangonj
a mezz'ora dalla capitale Dhaka
nel cuore del Bangladesh
Il
porto tragico di Mumiaq
Una volta era un mare, distesa d'acqua salata
grande come mezzo Adriatico
per giungere ad Aral bisogna attraversare
500 km di terra proibita,
sparsa di diossina
dove si incontrano solo giganteschi relitti
delle avventure spaziali sovietiche
sul lago defunto sono le navi in secca nelle
sabbie
lungo le quali si trascinano le carovane
stanche
dei cammelli selvatici
un vecchio capitano sfiora con le dita la ruggine
della fiancata della sua nave
ma è deciso
resterà solo una pozza
davanti al porto tragico
di
Mumiaq
Apocalisse nella Spianata Nera
Bhopal,
la notte del 2 dicembre 1984,
alla Union Carbide, i tre serbatoi del
padiglione che produce il Sevin contengono, contro ogni norma di sicurezza,
ancora 63 tonnellate di Mic, un gas letale che può innescare un'apocalisse in
pochi secondi...
Padmini è una giovane sposa
questa notte balla
in omaggio agli dei
ringrazia Jagannath dei suoi doni
e balla per il suo sposo
e per tutti gli abitanti della bidonville
Padmini ha i sonagli alle caviglie
e martella a passi di danza la stuoia del mandap
sul quale si è sposata
si interrompe solo un attimo al suono della
sirena lontana,
la sirena
della fabbrica,
ma è solo un istante e lei riprende la sua
danza antichissima
il suo sposo Dilip batte sui tamburelli
la folla di invitati accompagna con grida:
il vah degli uomini e lo yu
yu delle donne
poi arriva un odore pungente
qualcuno dice che sono peperoncini
ma i muggiti strazianti interrompono
definitivamente la festa
il toro Nandi e le cinque vacche spuntano dal
buio
come fossero ubriachi
vomitano una schiuma giallastra e hanno le
palpebre gonfie
come palloncini che colano lacrime brucianti
poi stramazzano a terra
è l'una e trenta del mattino
sulla Spianata Nera ha inizio l'apocalisse
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