lunedì 12 dicembre 2011

Tonalità liquida (Fluid tonality)


Tonalità liquida (Fluid tonality)

Dice Zygmunt Bauman, teorico della società liquida:

«Una società può essere definita liquido-moderna se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure».
Z. Bauman, Vita liquida, Laterza, Bari Roma 2009, p. VII.

Nella mia musica con Tonalità liquida indico un centro tonale, e quindi una serie di relazioni, che si stabiliscono fragilmente e precariamente, spesso indissolubilmente legate ad un gesto musicale, una situazione, un tema, e quindi elemento conseguente e non prioritario e strutturalmente significativo. I cosiddetti centri tonali si alternano quasi causalmente e non è possibile stabilire quali di essi alla fine sarà centrale e vincente.
La chiara consapevolezza di questo modo di procedere, radicalmente agli antipodi rispetto al concetto della tonalità tradizionale, l’ho avuta con la composizione di un lavoro lungo oltre un’ora e mezza, come le musiche per The Gold Rush.
Solo allora mi sono veramente reso conto di come sia precaria la mia percezione del centro, soprattutto alla fine, quando l’intera composizione avrebbe potuto terminare egualmente con un episodio incentrato sull’accordo di Sol, ed uno su quello di Do# maggiore/minore.
L’intera composizione quindi è costruita su di un caleidoscopio di armonie assolutamente transeunti, che scivolano sul ghiaccio senza riuscire a far presa e a stabilizzarsi.
Amara allegoria della nostra contemporaneità, ben descritta nel secondo mondo gemello di Rhei (dalla Grammatica dell’armonia fantastica. Appunti e interludi, Anicia 2012, p. 95).

Interludio 5

Nel mondo di Rhei tutto si muove e cambia senza sosta.
Può capitarvi che la donna che vi ha dato il bacio della buonanotte abbia  al mattino dopo qualcosa di diverso. Come un ciuffo di capelli blu che pende da una tempia, un piccolo tatuaggio sul dorso della mano, o addirittura un nome nuovo, o una diversa forma del naso, o del timbro di voce.
Perfino a tavola, durante un pranzo, può succedere che mentre  la guardate negli occhi, questi cambino improvvisamente luce e colore.
Ma forse ancora più strabiliante è il cambiamento degli oggetti.
La sera può capitarvi di posare la vostra sveglia sul comodino,  pronta suonare alle sette in punto, e al mattino dopo c’è un piccolo cucù che vi sveglia con la sua vocina acuta. E questo se siete fortunati. Perché a volte una sveglia può desiderare di diventare un peluche, oppure un piccolo lumino per leggere, e in quel caso nessuno vi sveglierà all’ora necessaria.
Ma poi in fondo non sarebbe così importante, perché voi probabilmente avrete già deciso di cambiare lavoro, o di fare quella mattina qualcosa di diverso.
E forse la vostra casa nuova, costruita su rotelle, sarà a quel punto ormai in un qualche luogo sconosciuto e lontano del mondo di Rhei .
E non ricorderete nemmeno che lavoro stavate facendo, e che avevate una volta una bella casa dal tetto di tegole rosse e le grondaie di rame, che stufa della sua monotona e instancabile solidità,  una notte decise di diventare un veliero di legno, e far rotta, sfidando venti e tempeste,  verso una città di mare dal nome curioso, di cui nessuno purtroppo si ricorda più ormai…




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