Tonalità liquida (Fluid tonality)
Dice Zygmunt
Bauman, teorico della società liquida:
«Una
società può essere definita liquido-moderna se le situazioni in cui agiscono
gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi
in abitudini e procedure».
Z. Bauman, Vita liquida, Laterza, Bari Roma 2009,
p. VII.
Nella mia musica con Tonalità
liquida indico un centro tonale, e quindi una serie di relazioni, che si
stabiliscono fragilmente e precariamente, spesso indissolubilmente legate ad un
gesto musicale, una situazione, un tema, e quindi elemento conseguente e non prioritario
e strutturalmente significativo. I cosiddetti centri tonali si alternano quasi
causalmente e non è possibile stabilire quali di essi alla fine sarà centrale e
vincente.
La chiara consapevolezza di questo modo di procedere, radicalmente
agli antipodi rispetto al concetto della tonalità tradizionale, l’ho avuta con
la composizione di un lavoro lungo oltre un’ora e mezza, come le musiche per The Gold Rush.
Solo allora mi sono veramente reso conto di come sia precaria la mia
percezione del centro, soprattutto alla fine, quando l’intera composizione
avrebbe potuto terminare egualmente con un episodio incentrato sull’accordo di
Sol, ed uno su quello di Do# maggiore/minore.
L’intera composizione quindi è costruita su di un caleidoscopio di
armonie assolutamente transeunti, che scivolano sul ghiaccio senza riuscire a
far presa e a stabilizzarsi.
Amara allegoria della nostra contemporaneità, ben descritta nel
secondo mondo gemello di Rhei (dalla Grammatica
dell’armonia fantastica. Appunti e interludi, Anicia 2012, p. 95).
Interludio
5
Nel mondo di Rhei tutto si muove e cambia senza sosta.
Può capitarvi
che la donna che vi ha dato il bacio della buonanotte abbia al mattino dopo qualcosa di diverso. Come un
ciuffo di capelli blu che pende da una tempia, un piccolo tatuaggio sul dorso
della mano, o addirittura un nome nuovo, o una diversa forma del naso, o del
timbro di voce.
Perfino a
tavola, durante un pranzo, può succedere che mentre la guardate negli occhi, questi cambino
improvvisamente luce e colore.
Ma forse ancora
più strabiliante è il cambiamento degli oggetti.
La sera può
capitarvi di posare la vostra sveglia sul comodino, pronta suonare alle sette in punto, e al
mattino dopo c’è un piccolo cucù che vi sveglia con la sua vocina acuta. E
questo se siete fortunati. Perché a volte una sveglia può desiderare di
diventare un peluche, oppure un piccolo lumino per leggere, e in quel caso
nessuno vi sveglierà all’ora necessaria.
Ma poi in fondo
non sarebbe così importante, perché voi probabilmente avrete già deciso di
cambiare lavoro, o di fare quella mattina qualcosa di diverso.
E forse la
vostra casa nuova, costruita su rotelle, sarà a quel punto ormai in un qualche
luogo sconosciuto e lontano del mondo di Rhei .
E non
ricorderete nemmeno che lavoro stavate facendo, e che avevate una volta una
bella casa dal tetto di tegole rosse e le grondaie di rame, che stufa della sua
monotona e instancabile solidità, una
notte decise di diventare un veliero di legno, e far rotta, sfidando venti e
tempeste, verso una città di mare dal
nome curioso, di cui nessuno purtroppo si ricorda più ormai…
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