domenica 21 dicembre 2025

La Seconda Squadra – L’immagine

La Seconda Squadra ha il compito di consentire il passaggio tra il Primo ed il Terzo livello.

Non solo perché si tratta di due livelli assolutamente differenti, ed i passeggeri vanno preparati:

questa è solo una delle due ragioni per cui esiste la Seconda Squadra e il Secondo livello, un livello per così dire transitorio.

Ma anche perché la partenza dal Primo livello può essere molto difficile ed in alcuni casi dolorosa.

Per questo la Seconda Squadra è così numerosa. Dobbiamo essere pronti. Non avete nemmeno idea di come arrivano da noi. In quale stato. Ma il nostro compito è di arrivare prima. Prima ancora che i passeggeri abbandonino il Primo livello. Di essere già lì, con loro nel Primo, ed accoglierli e portarli qui. Altrimenti ne perderemmo molti.

Il nostro compito è estremamente delicato. Abbiamo una funzione curativa ed una ricostruttiva.

Perché il dolore può essere devastante. Noi dobbiamo essere lì con loro ed essere pronti. Afferrarli nel preciso istante in cui arrivano, dopo averli seguiti passo passo nel passaggio tra il Primo e Secondo livello. Ma molti di noi li afferrano anche prima, per diminuirne il dolore. Non sarebbe corretto, ma viene tollerato. I superiori lo sanno. E ce lo lasciano fare.

Poi c’è il periodo di quarantena, durante il quale ci prendiamo cura dei passeggeri e li facciamo guarire. Ma soprattutto ci assicuriamo che l’immagine si ricostruisca.

Lo so. È difficile da comprendere.

Molti obiettano: ma perché ricostruire ciò che si perderà di nuovo? Ciò che è destinato a cambiare radicalmente per sempre, nel Terzo livello? Che senso ha restituirgli l’immagine?

Ma senza di essa sarebbero perduti, e non riuscirebbero ad essere traghettati fino al Terzo livello. Anche se là tutto cambia. In una maniera così radicale da essere inconcepibile non solo nel Primo, ma anche qui, nel Secondo livello. Non si può nemmeno immaginare quanto diversa sia la realtà successiva.

Proprio per questo è importante l’immagine.

Noi li raccogliamo che sono feriti, frammentati, decostruiti. Il passaggio è di per sé un trauma, anche quando è naturale, anche quando non è doloroso. Ci si perde. Per molto tempo non si sa più chi si è, si perdono i ricordi, si perde la consapevolezza del nostro io.

Se poi l’abbandono è stato doloroso, se poi è stato molto violento, allora l’anima va letteralmente in mille pezzi. E bisogna ricucirla insieme.

Ecco, questa è una buona definizione. Noi siamo chirurghi dell’anima.

Ne ricuciamo pezzo per pezzo e la curiamo. L’abbandono del corpo fa questo effetto. E si deve abituare. Soprattutto al momento non le rimane niente. Sembra che con la dissoluzione delle cellule cerebrali, anche tutto il nostro io e i nostri ricordi scompaiano.

Noi della Squadra Seconda siamo lì per ripescare dal nulla tutto questo e ricomporlo.

E giorno dopo giorno l’immagine si ricostruisce, e loro sono pronti.

Pronti per il grande salto.

L’immagine del loro io, del loro sé ricomposta e come rinata, è pronta allora alla nuova partenza, alla nuova trasformazione.

Altrimenti sarebbe perduta, come un astronauta che vaga alla deriva nello spazio, come un naufrago abbandonato su di un pezzo di legno nel mezzo dell’oceano. Non resterebbe nulla di nulla.

E invece…

E invece resiste. Una volta che l’immagine si ricompone, è pronta a qualsiasi trasformazione. Anche se non resterà niente di ciò che era stata, quel nulla avrà una forma impalpabile, un’essenza, che le darà una nuova fisionomia ed una nuova vita, in quel mistero assoluto che è il Terzo livello.

A questo punto lo so. Arriva la solita domanda. Dopo il Terzo livello ce ne sono altri?

M questo non lo sappiamo nemmeno noi. E poi tutto sarebbe così diverso che non avrebbe nemmeno senso chiedercelo, dopo la ‘seconda morte’….







 

 

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