À rebours (A ritroso)
Ci sono tre film la cui
gestione del flusso temporale, cioè del modo in cui procede il tempo, mi ha
colpito molto per originalità e complessità.
Il primo è un film di David Jones del 1883, Betrayal (Tradimenti),
tratto da una commedia del 1978 di Harold Pinter. Il secondo, è Prima della pioggia di Milcho Manchevski
del 1994, ed il terzo è il film di mio padre Il temporale (1999), il primo film in cui lavorammo insieme, e che
deve sicuramente qualcosa, nella sua struttura narrativa, al film di
Manchevski. Sia Il temporale che Prima della pioggia infatti raccontano
una storia frammentata, in cui si gira intorno ad alcuni avvenimenti
principali, narrati da punti di vista differenti. La successione cronologica
tuttavia entra a volte in contraddizione
presentando alcuni elementi in ordine sbagliato, e quindi andando a
creare dei veri e propri paradossi temporali.
Diverso il caso di Tradimenti, il cui filo del tempo è
perfettamente lineare, con una sola
particolarità: procede a ritroso.
La storia narra di una
serie di tradimenti e ruota intorno al triangolo di due amici e la moglie di
uno di loro, ma parte dalla fine, dall’incontro dei due amanti avvenuto molto
tempo dopo la fine della loro storia, e risale fino al momento in cui
l’adulterio comincia. Un procedere inverso che scombina e sconvolge la nostra
percezione del tempo. Un esempio affascinante di una condotta inusuale dei
flussi temporali e delle emozioni.
Jeremy Irons e Patricia
Hodges (prima foto, qui sotto con Kingsley), protagonisti di una lunga relazione clandestina – lei è la moglie del
migliore amico di lui (Ben Kingsley) –
si ritrovano dopo un paio d’anni circa dalla fine della loro relazione, in un
bar. La donna deve comunicare al suo
ex-amante che ora il marito sa. E qui c’è il primo tradimento. Lei mente a lui.
E gli ha sempre mentito. Perché il marito sapeva da moltissimo tempo. Jeremy
Irons ha poi occasione di parlarne direttamente con l’amico: “Ma come è
possibile, tu sapevi e abbiamo continuato ad essere amici, and andare a pranzo
insieme tutte le settimane?” La risposta dell’amico – Ben Kingsley - è flemmatica e sconvolgente: “Ma non abbiamo
mai più giocato a squash da allora…”. Da qui il film procede a ritroso fino all'inizio della relazione adulterina.
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