sabato 8 settembre 2018

La legge elastica



Noi abitanti della penisola italica, una volta patria di coloro che inventarono il diritto e con i quali, almeno a detta del DNA abbiamo ben poco a cui spartire, abbiamo inventato un nuovo tipo di concezione giurisprudenziale, sintetizzata dal motto: la legge è legge, ma… anche definita dagli esperti di diritto internazionale la legge elastica.
La legge è legge, ma… il limite di velocità è 90, ma se ho fretta, se mi sto annoiando, se sono arrabbiato, allora posso andare più veloce.
La legge è legge, ma… la pista ciclabile è riservata alle biciclette, ma se non so dove parcheggiare il mio SUV, me ne frego.
La legge è legge, ma… devo pagare le tasse, ma se ritengo che me ne facciano pagare troppe, se quest’anno devo comprare la barca a mio nipote, allora magari non le pago.
E così in un crescendo esponenziale e drammatico che arriva fino a conseguenze ben più gravi e nefaste:
La legge è legge, ma… sono tenuto per legge a verificare il buono stato di ponti e strade, e attivarmi immediatamente se sono consapevole che un ponte è a rischio di crollo, ma se costa troppo, se in quel momento ho altro da fare, se l’impegno di provvedere a questa emergenza è tale da sconvolgermi la vita, bè, allora aspetto un po’, passo la patata bollente a qualcun altro e confido sulla buona provvidenza…
Ecco. Questa è la legge elastica.
Tuttavia, per quanto detentori del brevetto mondiale di questa innovativa concezione, noi Nuovi Italici, siamo i primi oggi ad esserne stufi. Abbiamo un desiderio di legalità profondo (per la verità intermittente e generalmente purtroppo limitato agli altri…).
Siamo stufi del senso di impunità che hanno i potenti. Del fatto, ad esempio, che uomini senza scrupoli che si sono macchiati di frodi gravissime  ai danni di migliaia di persone, come i bancari, sono ancora al loro posto. E per questo i Cinque stelle hanno avuto tanto successo.
E siamo stanchi delle licenze che alcune zone franche ed emarginate della società sembrano possedere. Le condizioni igieniche dei campi nomadi e il loro apparire al di fuori di qualsiasi legge, lo spaccio ovunque e comunque, una illegalità diffusa alla quale non sembra esserci freno. E da  qui il successo della Lega.
Ora, queste due forze oggi governano e da costoro tutti si aspettano che la legalità venga ripristinata.
Che si faccia ben capire a tutti i migranti che arrivano che in Italia la legge esiste, che non è elastica, che è giusta ed è uguale per tutti, e che loro devono rispettarla, dal primo istante che mettono piede sul nostro paese. Loro, come chiunque altro.
Ma come possiamo mai spiegare a tutti questi stranieri che arrivano o già sono qui che la legge è legge, se siamo noi i primi a violarla? Se il primo a violarla è proprio colui che dovrebbe farla rispettare, fraintendendo clamorosamente il significato del suo mandato elettorale, del suo ruolo, e il senso stesso della vita democratica di un paese?
Il mio è un appello al ministro degli interni. Cerchi di studiare bene le regole del gioco al quale sta partecipando, che si chiama Democrazia. Che si chiama Costituzione italiana. Che si chiama divisione dei poteri e che niente e nessuno può autorizzare a violare la legge, tanto meno un mandato elettorale.
La smetta, ogni volta che è intervistato, di guardare dentro la telecamera rivolgendosi a tutti gli italiani, come se questi lo avessero votato in massa. Ha preso circa sei milioni di voti, tanti, ma comunque una piccola fetta… E in ogni caso nessuno le ha dato mandato di violare la legge, al contrario di farla rispettare!
Si occupi della diffusa illegalità che ci circonda. Quei poveracci prigionieri di una nave meritavano davvero tutto quel clamore, tutto quell’interesse mediatico, dovevano davvero essere strumento per fomentare odio e consenso elettorale?
Guadagni il suo consenso elettorale invece dimostrando che tutti devono rispettare la legge, a cominciare d lei, fino su su al più grande banchiere e politico, industriale e uomo di successo, e giù fino ai  cosiddetti 'ultimi', che per il fatto di essere ultimi non possiedono alcuna dispensa dal dovere di rispettare le leggi.
Ma se lei è il primo sostenitore ed, ahimè, attuatore della legge elastica – la legge è legge, ma… io sono ministro e sono stato votato quindi faccio come mi pare – che speranza abbiamo?



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