martedì 10 luglio 2018

Trienni di composizione a Castelfranco Veneto: Classico e Moderno

Studiare composizione  a Castelfranco Veneto

Il Conservatorio di Castelfranco Veneto vanta un'offerta formativa generale “corposa”.  La scuola di Composizione comprende ben tre cattedre di composizione, unico caso in tutta la regione, e un’offerta formativa che va dalle due diverse curvature del Diploma di Laurea di primo livello (una classica ed una moderna), al Biennio in composizione e il Biennio in composizione e nuove tecnologie (che rivolge un’attenzione particolare alla musica da film), ai corsi propedeutici, ai corsi singoli.
A Castelfranco teniamo molto ai nostri allievi e teniamo soprattutto al fatto che possano realizzare i loro progetti compositivi. Per questa ragione facciamo di tutto perché chi studia composizione abbia la possibilità di avere i propri lavori eseguiti, ed eseguiti spesso da grandi interpreti. Questo nuovo ciclo di Masterclass si è inaugurato nel maggio del 2014 col concerto di Andrea Rebaudengo nel Teatro Accademico, che ha eseguito musiche di docenti ed allievi. L’anno seguente abbiamo avuto uno dei migliori Ensemble di musica contemporanea, il Fontana Mix, che ha eseguito le musiche dei nostri allievi. Nel 2016 L’altreVoci Ensemble di Modena e dal 2017 sono stati nuovamente i nostri docenti a rendersi disponibili, come per l’Ensemble di quest’anno che ha visto riuniti Andrea Rebaudengo (pianoforte), Walter Vestidello (violoncello), Francesco Fontolan (fagotto), Sergio Bernetti (trombone) ed il nostro ex-allievo oggi spalla della Fenice Alessandro Cappelletto (violino).
E i risultati si vedono. Solo per fare qualche esempio: Raffaele De Giacometti ha vinto qualche anno fa il Primo Premio al concorso Dvorák di Praga, e il terzo premio al concorso Guido d’Arezzo; Fausto Vedova, finalista al concorso Seghizzi di Gorizia nel 2013; Daniele Bertoldin vincitore del Premio delle Arti nel 2017, Valerio Casarin vincitore con la sua Messa del 'In memoriam...Joannis XXIII (2018) e Nicola Rigato aggiudicatosi il terzo posto col suo Allegro barbaro per quartetto con pianoforte al premio Don Sante Montanaro di Bari (il 1° e 2° premio non sono stati assegnati).
I tre docenti, tutti nati negli anni Sessanta, appartengono a scuole e indirizzi diversi, coprendo un ampio panorama stilistico e di competenze, che vanno dalla musica per orchestra e cameristica, al teatro musicale, dalla danza alla musica per film.
Gian-Luca Baldi, cresciuto e vissuto a Roma fino al suo trasferimento a Padova (2000), ha studiato col compositore Ivan Vandor, ungherese  di nascita ma anche lui romano d’adozione, allievo a sua volta di Guido Turchi e Goffredo Petrassi. Nicola Straffelini, trentino, ha seguito per anni Franco Donatoni. Anne-Marie Turcotte, di scuola milanese, ha studiato con Azio Corghi.
Baldi e Straffelini hanno avuto modo di lavorare negli ultimi anni negli Stati Uniti.
Baldi, che ha studiato anche in California conseguendo nel 1993 un M.A. in Composizione presso il Mills College di San Francisco, dopo diverse esecuzioni nel corso degli anni Duemila, nel 2012 ha ricevuto la commissione del prestigioso Syracuse Film Festival (New York) per una nuova colonna sonora per La febbre dell’oro di Charlie Chaplin.
Nicola Straffelini, dopo il successo a San Diego, dove una sua composizione è stata scelta per inaugurare l’annuale conferenza delle Università di musica statunitensi (novembre 2012), dopo l’esecuzione a Knoxville nel Tennessee della sua opera minima “Desert Games”, (2014), è risultato ancora vincitore in America, nell’ambito del premio organizzato dal Festival Boston New Music Initiative e del Martirano Award organizzato dall’ Illinois University. 
Baldi è inoltre attivo anche sul piano editoriale e della didattica: Baldi, Introduzione alla modalità e al pensiero musicale moderno (Bèrben, 2002), Grammatica dell’armonia fantastica – Appunti e interludi (Anicia, 2012), Grammatica dell’armonia fantastica – Quaderni di lavoro (Anicia 2014). Cronodiànoia o del realismo interiore, Armelin, Padova 2015.

♦ Indirizzo compositivo moderno (diversi mondi compositivi oggi)
L’indirizzo compositivo moderno si prefigge l’obiettivo di fornire agli allievi di composizione un quadro il più esauriente possibile dei diversi mondi compositivi contemporanei, affiancando al mondo della musica classica contemporanea quello della musica popolare, quello del jazz, della musica elettronica e quello del pop, con un attenzione particolare alla composizione libera e alle inclinazioni di ciascun allievo, senza tuttavia rinunciare a fornire degli strumenti tecnici adeguati, come lo studio dell’armonia e del contrappunto.
Nel Triennio Classico, è prevista, alla fine del secondo anno la composizione di una fuga (clausura di 18 ore) e di una romanza (clausura 12 ore), e di un quartetto per archi nel terzo anno (48 ore a casa); mentre nel Moderno è prevista la composizione di una serie di variazioni per pianoforte (12 ore) 
nel secondo anno, e di un progetto compositivo libero nel terzo.


Nelle foto: alcuni docenti del conservatorio (in primo piano Sergio Bernetti e Duccio Fontolan, poi Gian-Luca Baldi), insieme a Francesco Berton e Gabriele Ariolfo. Nella seconda foto Andrea Rebaudengo con Riccardo Lucadello. Nella terza foto Nicola Straffelini.