lunedì 12 luglio 2021

Goodbye England - Gli Europei di calcio e la morte dei Beatles




Gli inglesi per secoli hanno fatta la guerra al mondo e bisogna ammettere, con grande successo.
A farne le spese per primi i loro popoli confinanti che sono forse quelli che li odiano di più al mondo: Irlandesi e Scozzesi.
Ma a partire dal 1960 hanno trovato un altro modo per compiere le loro conquiste e così, in pochissimo tempo, sono diventati davvero i padroni del mondo occidentale, perché ne hanno conquistato il cuore.
I soldati abili, gli arcieri infallibili, hanno imbracciato una chitarra e hanno cantato All you need is love e tutti noi siamo caduti ai loro piedi.
La Swinging London era il centro di una nuova Era, i Beatles i suoi profeti.
I vantaggi di questa conquista dolce credo siano stai immensi, a cominciare dal punto di vista economico.
Da tempo però le cose son cambiate. E gli inglesi sembrano tornati all’inizio del Ventesimo secolo.
La Brexit, Boris Johnson, non sono altro che i passaggi finali di un ritorno alle origini e di un ripudio totale di quella fase di “amore e fratellanza”.
Vedere tuttavia l’intero stadio di Wembley fischiare il nostro inno, e ancor più gli atleti della squadra inglese sfilarsi in segno di disprezzo la medaglia del secondo posto, sapere che i principi inglesi hanno disertato le premiazioni. Tutto questo segna un confine netto, uno spartiacque.
E’ finita un’epoca. L’Inghilterra si è allontana di anni luce dal continente e ha perso il nostro cuore.
Mi dispiace davvero per loro.
Goodbye England.
I Beatles sono morti.

lunedì 5 luglio 2021

 

8 agosto 2016 ·

To be ninety three…
Avere novantatré anni (e soffrire di ischemia cerebrale)

Svegliatevi la mattina
E la vostra mente è come la scatola dei giochi di un bambino
Contiene tanti pezzi diversi, ammucchiati alla rinfusa
Soldatini, figurine, pezzi della dama e degli scacchi, biglie colorate, mattoncini della Lego…
Non si capisce nulla
Ne tirate fuori uno
Cosè?
È l’immagine di vostro padre
Questo lo sapete bene!
Ma dove metterlo?
Tra i vivi o i morti?
E c’è anche vostro fratello…
E poi…questa figurina… ma siete voi!
Dove va messa?
Che anno è e dove siamo?
Dovete partire, dovete arrivare, dovete pagare qualcuno, finire un lavoro, tirare fuori una torta dal forno, scrivere una lettera, aspettare una telefonata…?
E chi è la persona che vi sta davanti?
“Sono io mamma, e questa è la tua casa…”
Lentamente il paesaggio si ricompone, l'immagine torna a fuoco, ed ogni pezzo va al suo posto…
Nomi, luoghi, anni…
Poi arriva un colpo di vento
E bisogna ricominciare da capo