Leggi del contrappunto e leggi di cucina...
Ripeto da sempre ai
miei allievi di composizione di non confondere leggi musicali e leggi dello stato,
perché le leggi che si trovano sui
manuali – regole di contrappunto e armonia ad esempio - nulla hanno a che fare con le leggi emanate dalle
camere, che entrano in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e la
violazione delle quali può portare anche alla prigione.
I manuali di armonia e
composizione non fanno altro che constatare delle prassi, legate sempre a dei
momenti storici e degli stili, magari accomunate da alcuni elementi legati al
suono e alle sue caratteristiche fisiche, ma l’autore del libro non ha certo
deciso quelle leggi, né il violarle comporta alcuna multa o pena.
Ma mai forse come
qualche settimana fa mi sono reso conto di quanto un manuale di cucina sia
vicino a un manuale di armonia!
Pellegrino Artusi,
famoso gastronomo e critico letterario di Forlimpopoli, di cui quest’anno
ricorrono i duecento anni della nascita (e ne visse ben 91!), raccolse 790
ricette in un libro diventato un classico della cucina, e almeno fino a qualche
anno fa popolarissimo.
Di Giovanni Maria
Artusi, allievo niente di meno che di Gioseffo Zarlino, tutti hanno sentito
parlare probabilmente a proposito della querelle a distanza con Monteverdi, e della
sua critica feroce che egli condusse contro le crudezze e licenze della cosiddetta seconda prattica, vale a dire contro un uso più disinvolto delle
dissonanze e soprattutto della linee melodiche, che Monteverdi usava nelle sue
raccolte di Madrigali. Nessuno cita mai invece una lettera, molti anni più
tardi, nella quale l’Artusi di dichiarava pentito delle sue critiche e
riconosceva a Monteverdi in pieno la sua grandezza.
Pensandoci bene, quanto
sono simili un manuale di cucina e uno di armonia!
Un manuale di cucina
deve partire dagli ingredienti, dalla conoscenza delle caratteristiche degli
elementi che andrà a usare, dolci, acidi, amari, grassi, ecc., così come noi
dobbiamo imparare a conoscere il suono e le sue caratteristiche. E poi dà delle
indicazioni su come, in un certo ambito culturale, di gusto e di tradizione,
quegli elementi possono dare il meglio se combinati insieme, mostrando ciò che
i grandi del passato hanno fatto. Non leggi quindi, ma consuetudini centenarie,
che comunque ciascuno ha la libertà di ripensare, riconsiderare e anche a
stravolgere; nel caso della cucina, a suo rischio e pericolo naturalmente.
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