sabato 14 marzo 2020

Due piccole storie per la primavera che sta per arrivare


Il pianeta-ragnatela

Non rende giustizia a questo bellissimo pianeta, così luminoso e pieno di colori, il suo nome: il pianeta-ragnatela, perché questo pianeta non ha proprio niente a che fare con polverose soffitte e luoghi bui e spaventosi, né tanto meno con ragni e insetti.
Purtroppo i tanti viaggiatori che l’hanno visitato non hanno trovato niente di meglio di questo strano nome.
Ma, ci assicurano, il pianeta, è uno dei più belli di tutto l’universo.
Abitato da infinite specie di animali e di piante, letteralmente ricoperto di fiori dai colori più intensi e diversi, pullulante di vita in ogni più piccolo anfratto e meandro, il pianeta-ragnatela ha una particolarità sorprendente e davvero unica.
Tutte le creature viventi sono legate tra di loro da fili sottilissimi e quasi invisibili. Che rilucono tuttavia alla luce del sole, e si possono scorgere bene soprattutto nelle belle mattine d’estate.
Se un piccolo germoglio soffre la sete, se la più piccola delle creature animali ha fame o freddo, se una qualsiasi creatura soffre, tutte le altre, ma proprio tutte, condividono le stesse emozioni, la stessa felicità, la stessa sofferenza.
Per questa ragione, tutte le creature viventi si prendono cura le une delle altre, e nessuna fa mai del male ad alcun'altra.
Gli abitanti di questo pianeta meraviglioso hanno però una strana convinzione.
Sostengono che in tutto l’universo esistono questi fili che legano tutte le creature viventi fra di loro.
E inutilmente noi terrestri cerchiamo di spiegar loro che non è così.
Sono però così persuasi, gli abitanti del pianeta-ragnatela, di questa cosa, che a volte viene il dubbio che non abbiano ragione…



Un pianeta chiamato Bukk

Avvicinandosi con l’aeronave al pianeta chiamato Bukk, si è colpiti dalla vegetazione ricchissima e colorata.
Con quale sorpresa poi, una volta atterrati, ci si accorge, di cosa siano tutti quei fiori e quelle piante.
Libri, non sono altro che libri.
Che nascono, come piccoli germogli, grandi come il palmo della manina di un neonato, e con piccoli segni quasi incomprensibili sparsi tra le sue poche pagine.
E poi crescono, fino diventare dei grandi volumi ricchi di parole e di figure.
Come si può vedere nelle grandi foreste-enciclopedie.
E le persone? Dove sono le persone?
Nel pianeta chiamato Bukk  non sono le persone che immaginano e poi scrivono e poi stampano i libri.
Ma sono i libri che immaginano e creano le persone.
Quando un libro cresce, il fusto della pianta diventa alto e ben solido, e i suoi frutti-libri sono maturi, le sue storie cominciano a prendere vita. E compaiono e vanno ad abitare la superficie del pianeta.
Ci sono bellissime città, immaginate dai libri.
E persone, e storie.
Alcuni dicono che il primo uomo sulla terra sia arrivato dal pianeta chiamato Bukk, sognato un giorno da un libro, e capitato sul nostro pianeta per caso, spinto forse da un vento siderale…

(Da Gian-luca BaldiPiccole storie di altri pianeti - Favole marziane)






Nessun commento:

Posta un commento